Quante volte ci siamo persi negli occhi di uno sconosciuto. Magari era pure di cartone. Già. Era lo sguardo intenso di un attimo colto, talvolta pure di nascosto, e impressionato sulla carta.
Una fotografia, insomma. Di persone che mai hai visto. Di persone che mai conoscerai. Di persone colte con gli occhi di un'animo acuto, perspicace e sensibile che sa cogliere l'attimo, l'anima. Quell'arguzia che ben conosci e che in fondo sai appartenerti, di cui ti ostini a celarne i pregi e a svelarne l'esistenza. Rompere il muro della paura per urlare quanto vedi e riproporlo affinché non rimanga un solo attimo perso nell'Etere.
Quante volte ci siamo persi negli occhi di uno sconosciuto. Magari per non esporci di petto e lasciarci vivere e corrodere dal tempo, facendoci ingrigire. Il nostro arcobaleno lo ritroviamo nei primissimi piani di colui che ha avuto il coraggio di imprigionarli in una foto affinché potessero finalmente trovare la loro libertà. Con una foto empaticamente coinvolgente. Una dichiarazione di come realmente stanno le cose al di fuori delle nostre mura. Una testimonianza per non scordarsi di come eravamo, da dove proveniamo. Una sfacciata gettata d'acqua gelida per farci apprezzare le vere cose importanti della vita. Un insegnamento quotidiano. Un invito a guardare oltre.
Quante volte ci siamo persi negli occhi di uno sconosciuto. E nei nostri? Riusciamo ancora a ritrovarci e non perderci in questo frenetico vortice di flessibilità, routine, apparenza, doveri? Sappiamo districarci nel quotidiano labirinto di regole e burocrazia di cui spesso non condividiamo la visione o non ne conosciamo il significato? Abbiamo la capacità di dipanare le situazioni rimanendo fedeli a noi stessi e ai nostri ideali? Riusciamo rimanere puliti e crescere nuove menti pensanti, agenti e critiche affinché possano porre rimedio a quanto di più stupido si possa essere commesso e si continui a commettere? Si riuscirà ad insegnare il valore dell'imparare, del fare e dell'agire incanalando le pulsioni primarie, atte a fare da carburante, volte alla Pace e all'evoluzione?
Quante volte ci siamo persi negli occhi di uno sconosciuto. Abbiamo visto in lui/lei la proiezione di quello che avremmo voluto essere, rappresentare, fare, diventare. Ci siamo mai accorti che in quel tempo, in quel preciso tempo avremmo potuto iniziare ad agire e cambiare il nostro percorso? Raramente. Perché è più semplice essere spettatori che Attori. Fare la Voce Fuori Campo ha un prezzo alto e induce alla solitudine, cosa di cui spesso temiamo più di ogni altra. Ma è così sicuro che (apparentemente) essere soli è negativo? Io non ne sono affatto convinta. Le nostre idee, pensieri, emozioni sono gli ingredienti che ci rendono unici. Ci possono accomunare o isolare, ma dobbiamo difenderle per salvarci dall'omologazione di una vita seriale cui i Media, e non solo, ci bombardano.
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